TRENTO – 10 nov. 2023 – Sono i numeri che aprono oggi la terza edizione della rassegna PIWI organizzata dalla Fondazione Mach che vede protagonisti i vini ‘‘resistenti‘‘ ovvero i vini prodotti con almeno il 95 per cento di uve provenienti da varietà PIWI (PilzWiderstandsfähig). I vini concorreranno nelle seguenti categorie: rossi, bianchi, orange, metodo classico, frizzanti e passiti, e saranno attentamente valutati tra oggi e domani da una commissione composta da enologi, enotecnici, giornalisti, sommelier e ricercatori afferenti al mondo agroalimentare, che saranno coadiuvati dagli studenti del corso enotecnico in tutte le operazioni della rassegna.
Ieri pomeriggio ad aprire i lavori della commissione è stato il direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri intervenuto con il dirigente prof. La cerimonia di premiazione è in programma venerdì 1° dicembre, nell’ambito di un seminario scientifico in diretta streaming sul canale youtube FEM a cui interverranno due tra i più illustri esperti mondiali del settore: il prof. Reinhard Töpfer, direttore del Julius Kühn Institut di Geilweilerhof e il prof. I vini PIWI prodotti con uve tolleranti alle patologie fungine I vini da varietà PIWI sono ottenuti da uve prodotte da piante che sono state selezionate per avere dei caratteri di resistenza alle principali malattie fungine che attaccano le viti, e quindi richiedono un numero ridotto di interventi fitosanitari. Anche se a livello europeo queste varietà sono state ammesse nelle diverse dop, in Italia ci sono diverse regioni nelle quali la coltivazione delle uve PIWI non è stata ancora autorizzata, nemmeno per produrre vino generico o IGT.
Il Registro Nazionale delle Varietà di Vino comprende 36 varietà PIWI e la superficie coltivata con queste varietà supera alcune migliaia di ettari; in Veneto si trova il numero più elevato di superfici coltivate a uve PIWI ed alcuni ettari si trovano in Emilia e Marche, Lazio e Piemonte ultime regioni ad autorizzare la coltivazione di queste varietà nelle loro superficie viticola. L`impegno della ricerca FEM per lo sviluppo dei vitigni resistenti Con questo evento la FEM intende valorizzare anche l`attività di ricerca e sperimentazione sulle varietà tolleranti che ha portato ad iscrivere del Registro nazionale delle varietà di vite quattro nuove selezioni provenienti dall`attività di miglioramento genetico, grazie alla collaborazione del consorzio CIVIT: Termantis, Nermantis, Charvir e Valnosia.
Tale attività prevede anche incroci (piramidazione) che permettono di selezionare genotipi che sono portatori di molteplici caratteri di resistenza verso le diverse malattie (oidio, peronospora, marciume nero ecc…). Oltre a questo obiettivo in FEM vi è un`intensa attività di incrocio anche tra i genitori piramidizzati e le varietà di Vitis vinifera che hanno prodotto le quattro varietà Charvir, Valnosia, Termantis e Nermantis.