TRENTO – 24 giu. 2014 – Mauro Dragoni, ricercatore FBK, vince due premi alla conferenza internazionale ESWC. Era partito per la Francia qualche mese fa con il progetto Mobility. Ora rientra in Italia con un sistema che gli ha permesso di vincere due sfide tecnologiche al Semantic Sentiment Analysis Challenge, organizzato durante una delle più importanti conferenze sul Web semantico. (Nella fotografia di copertina Mauro Dragoni è il primo a destra)
I due premi, un “Best performance” e un “Best Innovative System Award”, sono stati assegnati lo scorso maggio a Creta, in Grecia, alla European Semantic Web Conference (ESWC).
Mauro Dragoni lavora per il gruppo “Shape & Evolve Living Knowledge” (SHELL) del Centro IT della Fondazione Bruno Kessler di Trento. “Alla sfida della conferenza di ESWC – racconta Dragoni – ho presentato il sistema che ho sviluppato durante la prima fase della Mobility e che mi è valso i due riconoscimenti”.
L’obiettivo del progetto di Mobility che Dragoni ha svolto presso la sede di Sophia-Antipolis dell’INRIA era di sviluppare un sistema di Sentiment Analysis ed Opinion Mining in grado di adattare l’analisi di un testo in base al dominio al quale viene applicato.
“In generale – spiega Dragoni – lo scopo degli approcci di Opinion Mining è di rilevare, come il titolo stesso dice, le opinioni positive o negative delle persone riguardo a determinate entità (eventi, prodotti, pensieri, ecc.). Ciò avviene analizzando i termini contenuti all’interno di un testo ed assegnando loro un valore, positivo o negativo, denominato polarità. In parole semplici, la somma delle polarità contenute all’interno del testo darà la polarità del testo stesso”. (Nelle foto di copertina Mauro Dragoni è il primo a destra)
Ci sono altri aspetti importanti che riguardano questo tipo di ricerche. “Di recente – prosegue Dragoni – si stanno sviluppando altri due temi principali. Il primo: all’interno di un testo possiamo avere molteplici opinioni, di polarità diverse, riguardanti entità diverse. Ad esempio, nella frase relativa al commento di uno smartphone: “Lo schermo ha dei colori meravigliosi, ma la batteria dura veramente poco”, sono presenti due entità distinte (“schermo”, “batteria”) e due opinioni contrastanti, positiva per “schermo” e negativa per “batteria”. Il problema è identificare sia le entità all’interno del testo, sia l’opinione associata ad esso. Il secondo tema considera che la polarità, in base ai contesti in cui un certo termine è utilizzato, può essere diversa. Consideriamo ad esempio le seguenti due frasi: “Questa libreria è molto piccola e non riesco a farci stare la mia collezione di libri”. E la seconda: “Questo stereo è piccolo e facilmente trasportabile da una stanza all’altra”. Sono presenti qui due contesti differenti, “arredamento” ed “elettronica”, e si può osservare come l’aggettivo “piccolo” assuma due polarità diverse nei due diversi contesti”.
D: Il sistema sviluppato durante il suo programma di Mobility affronta proprio questi problemi?
“Sì e lo scopo è di proporre qualcosa di innovativo rispetto allo stato dell’arte. La prima versione del sistema è stata presentata al Semantic Sentiment Analysis Challenge organizzato all’interno di ESWC 2014, a cui sono stati sottomessi oltre venti lavori. Gli organizzatori hanno poi selezionato sei sistemi che sono stati ammessi alla fase finale (tra i quali anche quello proposto da IBM Research)”.
D: E come è andata a finire la sfida?
“Il challenge era diviso in quattro task (NdR. obiettivi) dove venivano misurate le performance del sistema. Uno dei quattro task racchiudeva entrambe le problematiche che ho descritto prima, in quanto richiedeva prima l’estrazione delle singole entità e delle opinioni ad esse associate, poi di valutarne la polarità. In questa sfida il mio sistema si è classificato al primo posto, ottenendo inoltre il secondo e terzo gradino del podio in altri due task. Infine, oltre a queste sfide, era stato messo in palio un premio della giuria per il miglior sistema innovativo”.
D: Un meritato successo dunque. Quale altra soddisfazione si porta dietro da questa partecipazione?
“Il riconoscimento maggiore è stato vincere il premio della giuria per il sistema più innovativo, premio che gratifica enormemente il lavoro svolto”.
D: Come valuta l’esperienza del programma Mobility proposto dalla Fondazione?
“Non può che essere positiva, confermando che la collaborazione e lo scambio di esperienze tra gruppi di ricerca può portare ad ottimi risultati”.
D: Quali, in particolare?
“Oltre alle collaborazioni nate con il gruppo Wimmics, che mi ha ospitato per questi tre mesi di Mobility, parte del sistema verrà esteso ed utilizzato per un lavoro di ricerca in collaborazione con il National ICT Australia Queensland Research Lab”.
“Vincere una competizione internazionale è già un ottimo risultato di per sé”, commenta Chiara Ghidini, responsabile dell’Unità del progetto di ricerca SHELL. “Vincere una competizione internazionale come risultato intermedio di una Mobility dopo un breve periodo di permanenza all’estero è un risultato eccellente, che mette in risalto sia le competenze di FBK, sia l’ottima idea di coniugarle con le competenze di entri stranieri attraverso il programma di mobilità”.