VINO CARNE SALUMI BIRRA SOTTO ATTACCO UE

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COLDIRETTI – Ettore Prandini (presidente)

TRENTO – 24 ott. 2023 – Deciso no ai tagli della Ue sulla promozione di vino e carne, prosciutti e birra che colpiscono componenti base della dieta mediterranea e del Made in Italy.

Questo l’appello del presidente della Coldiretti Ettore Prandini e del consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste On.

La proposta – denunciano Coldiretti e Filiera Italia – scoraggia implicitamente il sostegno UE alla promozione sul mercato interno di cibi come la carne rossa e lavorata e le bevande alcoliche. «Si tratta -il commento del presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige Gianluca Barbacovi- di una deriva pericolosa nel giusto impegno dell’Unione Europea per tutelare la salute dei cittadini che non deve però tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate. L’Italia è il Paese più ricco di piccole tipicità tradizionali che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e che senza sostegni alla promozione rischiano invece di essere condannate all’estinzione».

Tra il meglio dei prodotti nazionale riconosciuti in tutto il mondo

La demonizzazione di vino, carne, salumi e prosciutti, con milioni di lavoratori europei in questi settori – spiegano Coldiretti e Filiera Italia – coincide peraltro in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale e non lo possiamo accettare. Una penalizzazione ingiustificata – precisano Coldiretti e Filiera Italia – che andrebbe ad esclusivo vantaggio delle produzioni importate dai Paesi Extra UE, con standard ambientali e qualitativi ben al di sotto di quelli europei. Senza dimenticare – concludono Coldiretti e Filiera Italia – il volano economico generato dal vino italiano che vale circa 14 miliardi di fatturato e offre opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone.