TRENTO – 21 giu. 2014 – La Sala della Cooperazione di via Segantini ha ospitato nella mattinata di oggi l’assemblea elettiva delle 687 cooperative italiane aderenti a Federconsumo Confcooperative. Complessivamente le coop fatturano ogni anno 5,3 miliardi nei settori delle cooperative di consumo, dettaglianti, elettriche e servizi. All’assemblea nazionale hanno partecipato, tra gli altri, l’Arcivescovo di Trento, Monsignor Luigi Bressan; il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini; il presidente della Cooperazione Trentina, Diego Schelfi; e l’assessore provinciale allo sviluppo economico e lavoro, nonché vicepresidente della Provincia, Alessandro Olivi. Quest’ultimo ha sottolineato il ruolo delle cooperative: “Il Trentino è un distretto cooperativo e la cooperazione è un fattore costitutivo dell’autonomia trentina. Siamo orgogliosi e fieri di questo modello basato sulle persone e sulla compartecipazione”. Convergenza di pensiero si registra tra l’arcivescovo di Trento e l’assessore Olivi sugli orari di lavoro dei negozi: “Da laico non posso che condividere le parole di monsignor Bressan affinché siano tutelate i bisogni delle persone in un contesto lavorativo in cui l’orario del lavoro non sia piegato in una logico di mero profitto”.
Nel suo intervento, il vicepresidente ed assessore provinciale allo sviluppo economico e al lavoro, Alessandro Olivi, ha esordito davanti alla platea nazionale di Federconsumo, rilanciando il modello trentino di Autonomia : “L’Autonomia non è insieme di regole o leggi da cui bisogna difendersi o difendere verso l’esterno. L’autonomia trentina si fonda sul capitale umano, sociale, e tra i valori fondanti, oltre alla politica, troviamo le realtà intermedie che nel tempo hanno concorso a solidificare i legami sul territorio. La cooperazione svolge un ruolo fondamentale perché trova la forza nel capitale umano di soci che hanno deciso di spendersi per realizzare insieme un modello”. Secondo Olivi, se il Trentino ha retto l’onda d’urto della crisi è stato grazie anche alla cooperazione: “Noi non abbiamo mai cercato scorciatoie ma abbiamo lavorato insieme per costruire un sistema economico territoriale basato su un’infrastruttura estesa che non va a depotenziare le specificità ma dà valore alla rete: “Il Trentino persegue un modello sociale e di sviluppo economico che non si basa unicamente sul profitto ma considera il sociale una risorsa imprescindibile. E’ per questo che mi sento di affermare che l’autonomia trentina è forte con una cooperazione forte”.
In questo contesto, l’assessore Olivi ha difeso la “sua” legge sul commercio: “Dobbiamo smetterla di ritenere moderno che tutto ciò che è senza regole. Al contrario io ritengo che la modernità debba portarsi appresso delle regole eque per dare un volto all’impresa, alla qualità del territorio e del lavoro. Non siamo per un modello standardizzato ma per un modello attento alle esigenze di un territorio, fatto anche di periferia che chiede un accesso ai servizi”. Il riferimento va ai presidi Sait nei centri minori: “Le Famiglie cooperative contano oggi 360 punti vendita, molti dei quali, se non fossero in rete, risulterebbero fuori mercato. Così non è e per questo noi dobbiamo leggere e capire la realtà, individuare e premiare chi restituisce qualcosa al territorio”. Nel pomeriggio l’assessore Olivi sarà a Luserna proprio per l’inaugurazione di un negozio multiservizi.
Proseguendo nel suo discorso, l’assessore Olivi ha toccato il tema della competitività delle imprese: “La capacità di competere è un fattore in cui noi vogliamo essere presenti. C’è bisogno di più cooperazione e di più impresa in Trentino”.
L’ultimo riferimento di Olivi ai rappresentanti di Federconsumo è andato al protocollo d’intesa che lunedì firmeranno Provincia autonoma di Trento e Federazione trentina delle cooperative: “L’intesa mira al rafforzamento dello sviluppo del territorio attraverso il sistema della cooperazione trentina. Grazie alla reciproca assunzione di responsabilità ed impegni continueremo il percorso comune, convinti che il futuro del Trentino passerà anche attraverso lle donne e gli uomini delle cooperazione”.