TIONE DI TRENTO – 1 lug. 2014 – A seguito di quanto pubblicato ieri, dalle varie Testate di carta stampata e Web, su quanto denunciato con una lettera di Alessandro Giacomini, segretario dei Laici Trentini per i diretti civili, in merito al fatto che all’Ospedale di Tione di Trento non fosse possibile praticare l’aborto per le donne che lo voglio praticare per la mancanza di medici non è tardata una decisa risposta. Infatti il dottor Marco Ioppi, responsabile del dipartimento materno infantile dell’Unità sanitaria, respinge al mittente le affermazioni fatte che le definisce totalmente inaccettabili, pretestuose e ideologicamente strumentali.
«Rifiuto categoricamente strumentalizzazioni di questo tipo». Continuando il dottor Ioppi afferma con tono deciso: «In Trentino il rispetto della legge sull’interruzione volontaria di maternità è assolutamente garantita. Lo è a Tione come in tutti i centri ospedalieri della Provincia. Lo facciamo però nei tre punti titolati a farlo. Vale a dire Trento, Rovereto e Cavalese. Il nostro, è bene ribadirlo, è un Ospedale unico, e come tale agisce».
E non si ferma qui col suo dire e evidenzia il principio economico-aziendale, come sono stati delegati tre punti sanitari in Trentino nel pieno rispetto della legge 194/78. Il dottor Marco Iori che ricordiamo è il medico responsabile di tutti i ginecologi e pediatri del Trentino continua evidenziando : «La donna, viene presa in carico in tutti i consultori familiari dell’Unità Sanitaria e seguita, in tutto e per tutto e con la massima professionalità, in questo atto privato carico di drammi personali».
Il protocollo che viene seguito allorquando una donna ritiene di accedere in un’assistenza del genere, la struttura ospedaliera se ne fa carico e la segue per l’intero percorso del protocollo: prima, durante e dopo. «Solo nei sopracitati ospedali – afferma il dottor Ioppi – che, tra l’altro è stato primario a scavalco con Rovereto del reparto maternità dell’ospedale di Tione, prima dell’arrivo dell’attuale responsabile Francesco Capobianco e vengono eseguiti tutti gli interventi programmabili. Ma è assurdo dire che con l’obiezione di coscienza non viene rispettata la legge».
Nulla però è stato affermato, dato l’incarico specifico che ricopre il dottor Marco Ioppi, responsabile del dipartimento materno infantile dell’Unità sanitaria, ha e poteva dire su quanto avevamo espresso in merito al dubbio che sorge sulla continuità dell’assistenza ospedaliera della struttura sanitaria “Tre Novembre” dell’Ospedale di Tione che negli anni del 1930 gli avi avevano costruito per la popolazione giudicariese. Poi negli anni a cavallo del 1950 venne ristrutturato e da sempre un punto di riferimento della Valle Giudicarie. Anche adesso seppure la diversità di collegamenti viari di quei temi, le distanze ostacolano sempre la popolazione sia per i ricoveri, sia per l’assistenza dei parenti che altrimenti avrebbero disagi non indifferenti per costi e tempi sia per i mezzi privati e non parliamo coi mezzi pubblici. Se si usano i mezzi pubblici con orari non molto accessibili perdendo una intera giornata per stare vicini ai propri ammalati.
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