BERSONE – (TN) – In questo momento avere il lavoro e non poter operare per la burocrazia farebbe arrabbiare chiunque. Questo “signor chiunque” ha un nome Daniele Mosca, che non accettando un fatto così deplorevole e che ha creato problemi non solo alla sua Azienda, la Mosca Costruzioni) ma anche ai suoi 47 dipendenti. Mosca, ancor più arrabbiato perchè il fatto succede nella “opulenta” Provincia Autonoma dichiarata da sempre vicina alle Imprese e ai lavoratori. A Daniele Mosca gli è saltata “la mosca al naso” e ha messo in atto un piano davvero singolare.Daniele Mosca ha usato la leva dei suoi dipendenti lasciandoli a casa e poi coi sindacati e i dipendenti ha così trovato un immediato dialogo con il sindaco di Bersone Lemer Bugna e la Giunta del comune per sanare una discutibilissima situazione. Dopo un lungo confronto a porte chiuse (siamo portati a credere con toni abbastanza accesi e dalle linee telefoniche incandiscenti) Sindaco, Mosca, compresi i sindacalisti Maurizio Zabbeni (CGIL) con Stefano Pisetta (CISL), intorno a mezzogiorno avrebbero trovato il modo di sollecitare definitivamente gli uffici della Provincia al fine di poter superare questo insormontabile scoglio che è durato oltre 180.
La materia del contendere è una ex cava che è data in uso alla Mosca Costruzioni, che allo stato attuale – visto il molto lavoro in corso – è limitata nel suo uso agire e non consente alla ditta di costruzioni di lavorare al meglio. Da qui la domanda – 18o giorni addietro – per l’uso, ma la cui la risposta non è mai giunta.
Il “licenziamento” di una giornata dei dipendenti in quanto mandati a casa da Daniele Mosca ha “innescato la bomba” che passava di mano in mano tra il Comune e la Provincia. Solo le mosse, alquanto strane, da parte di Daniele Mosca ha “disinnescato la bomba” e da domani il lavoro riprende regolarmente. E i 47 operai potranno lavorare con tranquillità. Almeno per ora è il caso di dire pare premiato il lavoro, l’occupazione e sconfitta la burocrazia.