ROMA – 8 lug. 2014 – Tempi brevi cambio di alcune norme del Codice della Strada che vanno dall’inasprimento alle pene detentive, tese a non dare scampo al carcere se responsabile di incidete mortale, sino all’ergastolo della patente in alcuni altri casi. Ad affermarlo il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Riccardo Nencini in una intervista pubblicata su Il Messaggero “Quando chi ha provocato la morte di qualcuno era sotto l’effetto di alcol o droga, e quando andava in città credendo di guidare all’autodromo, cioè andava troppo veloce” ed in questi casi le nuove norme avranno piena applicazione. Secondo il viceministro Nencini, sempre dal quotidiano romano, “La riforma del Codice della Strada è stata incardinata solo ora e la stiamo discutendo alla Camera in IX commissione dalla scorsa settimana. Io ho ricevuto la delega poco più di due settimane fa. Conclusa la discussione in commissione andrà in aula”.
Dalle parole di Riccardo Nencini, il viceministro, in materia di inasprimento delle pene ci sarebbero alcuni contrari, anche nel PD, mentre si dice favorevole e specifica: “Sono favorevole e lo ero anche un anno fa quando ero solo senatore. Però questo richiede una modifica del codice penale, quindi rischia di richiedere tempi più lunghi. Potremmo accelerare se riuscissimo a prendere strade diverse”.
Conclude sul reato di omicidio stradale mettendo in evidenza: “l’urgenza c’è, ma dobbiamo verificarne la fattibilità” e continuando è ancor più chiaro; “Serve una norma che eviti a un alto numero di persone di non passare neanche un giorno nelle patrie galere. Una più veloce modifica del Codice della strada, con l’aggravante fattispecie e l’ergastolo della patente: se uccidi qualcuno non guidi più”.