TRENTO – 12 giu. 2014 – L’assessore provinciale alla coesione territoriale e enti locali, Carlo Daldoss è intervenuto stamani al convegno organizzato dal Consorzio dei Comuni. “In questo momento stiamo ridisegnando il Trentino del futuro, partendo proprio dal riordino istituzionale. Uno dei passaggi chiave è la rappresentatività delle comunità locali nel processo decisionale della giunta e degli organismi decisionali. Credo che le nuove tecnologie possano garantire strumenti inediti di partecipazione per passare dai modelli superati di democrazia diretta e delegata ad un nuovo modello in cui il cittadino acquista la consapevolezza di poter influire, con il proprio contributo, nell’orientamento delle scelta che rimangono di competenza della politica”. L’assessore provinciale alla coesione territoriale ed enti locali, Carlo Daldoss, ha ribadito stamani l’orientamento della giunta provinciale in materia di partecipazione e dialogo tra cittadino e pubblica amministrazione. Lo ha fatto nel corso del suo intervento al convegno “Parteci.pa”, organizzato dal Consorzio dei comuni trentini in collaborazione con la Fondazione <ahref.
“Il Consorzio dei Comuni trentini – ha esordito Daldoss – sta investendo molto nelle infrastrutture informatiche e credo che stia andando nella giusta direzione. In parallelo, la nuova giunta provinciale sta lavorando al riordino istituzionale della Provincia, in cui il tema della partecipazione del cittadino e delle realtà territoriali è fondamentale. Il nuovo Trentino ha bisogno di garantire una voce a salvaguardia di un’identità forte e di investire in nuove modalità di messa in rete del territorio”.
Secondo l’assessore, le società pubbliche – quali Informatica Trentina e Trentino Network – hanno il compito di portare le nuove autostrade informatiche in tutto il Trentino perché garantiranno il corretto rapporto tra città e territorio, grazie alla parità di opportunità e accesso ai servizi: “Il futuro sarà virtuoso se sapremo investire in conoscenza e gestire al meglio i dati”.
“Il cittadino – ha proseguito Daldoss – mal sopporta sempre più la vecchia modalità di partecipazione alle decisioni della politica. Il cittadino, e con esso anche tutti gli enti e le realtà territoriali, chiede di essere coinvolto con maggiore efficacia ed accetta di partecipare solo se ha la consapevolezza che la sua partecipazione è importante e può incidere”. Su questo punto, l’assessore Daldoss ha citato l’esempio della forte partecipazione popolare al processo di fusione di cinque Comuni in val di Non.
“Dobbiamo trovare – ha sottolineato Daldoss – un nuovo equilibrio tra democrazia rappresentativa o delegata (il modello esistente) e democrazia diretta (il modello originale e non più sostenibile). Esiste una terza via che assegna la delega della decisione, subordinandola alla necessità di ascolto delle istanze dei cittadini e alla capacità di guardare al futuro con uno spirito innovativo”.
L’assessore ha poi aggiunto che la capacità di mettere in rete i cittadini e i Comuni può essere l’occasione per restituire nuova legittimazione alla “politica nobile”: “Il cittadino semplifica gli aspetti anche più complessi ed ha bisogno di idee e proposte chiare e dirette. La grande sfida sulla nuova modalità di partecipazione non deve però investire solo il momento decisorio ma soprattutto deve rappresentare il contributo autorevole alla costruzione della soluzione. I cittadini devono essere protagonisti nell’indirizzare le scelte che il decisore pubblico dovrà assumere”.
“Stiamo vivendo – ha concluso l’assessore Daldoss – un momento di cambiamento importante che presenta delle criticità ma ci offre l’immensa occasione di poter prendere delle decisioni che solo due anni fa non avrebbero avuto il seguito di oggi”. Da qui la richiesta della giunta provinciale al Consorzio dei Comuni trentini di collaborazione per la creazione dei nuovi strumenti di partecipazione dei cittadini che entrano a pieno titolo nel attuale lavoro di ridefinizione della pubblica amministrazione.
Il convegno “Parteci.pa” ha inteso offrire una chiave di lettura attuale sui nuovi modelli di “Governo con la collettività”: una pratica concreta per migliorare la qualità delle decisioni pubbliche e l’efficacia della loro attuazione. Oggi – hanno spiegato i diversi relatori – si può governare con i cittadini, utilizzando consapevolmente le grandi occasioni offerte dalle tecnologie, a patto che gli strumenti digitali siano adeguati allo scopo e che il loro uso sia pienamente consapevole delle caratteristiche degli strumenti e delle loro opportunità, ma anche degli effetti negativi che un uso improvvisato e superficiale può generare.
Il Consorzio dei Comuni Trentini, promotore del convegno in collaborazione con la Fondazione <ahref, si propone di offrire al territorio trentino strumenti, competenze ed esperienze adeguati a raggiungere questo obiettivo. Tutto ciò, nell’ambito dell’evoluzione del sistema ComunWEB, un servizio innovativo fornito dal Consorzio dei Comuni trentini ai Comuni e alle Comunità di valle della Provincia Autonoma di Trento: un portale unitario in cui raccogliere, organizzare ed esporre informazioni, ma anche condividere servizi e contenuti della pubblica amministrazione locale, per soddisfare al meglio le esigenze di cittadini e imprese che accedono alle risorse disponibili in rete attraverso varie modalità e canali.
“Un’evoluzione – spiega la nota ufficiale del convegno – che potrà avvenire mediante l’utilizzo di una nuova gamma di strumenti: i Media Civici sono l’oggetto principale della attività della Fondazione <ahref che ha sviluppato, prima in Italia, piattaforme di partecipazione esplicitamente dedicate alle comunità locali. I Media Civici rappresentano oggi una famiglia di strumenti in rapida evoluzione. Su di essi si concentra l’attenzione di numerosi soggetti istituzionali, sia locali che nazionali, i quali vedono in questi strumenti la possibilità di promuovere la più larga partecipazione dei cittadini definendo però, nello stesso tempo, le modalità, le garanzie e le regole di tale partecipazione, sottraendosi quindi agli inevitabili rischi connessi ad un utilizzo improprio dei social network commerciali”.