ROMA, 23 lug. 2014 – Operazione della Guardia di Finanza con gli uomini del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata) del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, hanno sottoposto a sequestro immobili, autovetture, partecipazioni societarie e rapporti finanziari, per un valore complessivo di stima di oltre 2.300.000,00 euro, riconducibili a Piscitelli Fabrizio – più conosciuto come “Diabolik” – capo indiscusso della fazione ultras della tifoseria laziale, denominata “IRRIDUCIBILI” – attualmente detenuto presso la Casa Circondariale di Roma-Rebibbia, a seguito dell’arresto operato, sempre dai militari del G.I.C.O., il 24 settembre 2013.
Arresto derivante dal ruolo dFabrizio Piscitelli quale promotore, finanziatore ed organizzatore dell’acquisto di ingenti quantitativi di hashish, provenienti dalla Spagna, successivamente introdotti nel territorio nazionale tramite “corrieri”.
Le indagini partono nell’aprile scorso per delega della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma con l’avvio di una verifica economica-finanziaria a seguito dell’elevato tenore di vita di Fabrizio Piscitelli. Questi accertamenti hanno ricostruito una rete di interessi di “Diabolik” dalla commerccializzazione dei gadget della sua squadra del cuore in varie forme. Dall’immagine di Mister Enrich, un vecchio fumetto inglesediventato col tempo il simbolo del gruppo denominato “Irriducibili” unitamente all’entità degli investimenti effettuati, localizzati in Roma e ai Castelli Romani avvalendosi del cogniuge e una delle figlie conviventi.
Nel dettaglio, la misura di prevenzione patrimoniale disposta dal Tribunale di Roma ed oggi eseguita dalle Fiamme
Gialle, ha interessato;
– patrimonio aziendale e beni di n. 1 società, con sede in Roma, esercente l’attività di “commercio all’ingrosso di abbigliamento ed accessori”, specializzata nella commercializzati dei gadget degli “IRRIDUCIBILI” della Lazio;
– fondo comune ed intero patrimonio di un’associazione culturale, con sede a Roma, gestita unitamente ad altre figure di spicco della frangia estrema della tifoseria laziale, esercente l’attività delle “organizzazioni per fini
culturali, ricreativi”;
– quote societarie di n. 1 società, con sede in Roma, esercente l’attività di “produzione nei settori della stampa, della editoria e della grafica”;
– n. 2 immobili, di rilevanti dimensioni e valore, siti in Grottaferrata (RM);
– n. 3 autoveicoli;
– rapporti bancari/postali/assicurativi/azioni, per un valore complessivo di stima dei beni sottoposti a sequestro di oltre 2.300.000,00 euro.
Stante alle ricostruzioni giudiziarie, Piscitelli, è più volte balzato agli onori della cronaca giudiziaria: dai rapporti, risalenti agli anni tra il 1991 ed il 1992, con SeneseMichele il quale, proprio attraverso Fabrizio Piscitelli e col fratello di Senese ( Gennaro), stringeva accordi con il clan ABATE, all’epoca egemone nell’area di San Giorgio a Cremano (NA), ma con interessi nella capitale, finalizzati all’approvvigionamento di eroina dalla Turchia, via Germania, e di hashish dalla Spagna, al più recente processo connesso alla scalata all’A.S. Lazio ovvero, ancora, agli innumerevoli episodi di violenza negli stadi.