TRENTINO – OCCUPAZIONE: UN IMPEGNO DA 60 MILIONI DI EURO PER I LAVORI SOCIALMENTE UTILI

Cronaca

TRENTO – 12 giu. 2014 – Sono complessivamente 60 milioni gli euro investiti nel 2014 dalla Provincia Autonoma di Trento nel campo dei cosiddetti “lavori socialmente utili”. “Un intervento poderoso – ha ricordato il vicepresidente e assessore al Lavoro, Alessandro Olivi – unico in Italia per articolazione e importanza di spesa, reso possibile da due strumenti: da un lato il ‘Progettone’, dall’altro gli ‘interventi 19 e 20.2 di Agenzia del Lavoro’. Per quanto riguarda il Progettone (ne diamo conto in un comunicato a parte), l’intervento riguarda 1.400 persone, altri 1.700 sono invece i lavoratori che saranno coinvolti dagli interventi 19 e 20.2. Non è un lusso né spesa passiva ma l’emblema di un Trentino civile e inclusivo”.

Nella foto di copertina l’assessore Alessandro Olivi ed alcune maestranze al bicigrill di Levico

Gli Interventi 19 e 20.2 dell’Agenzia del lavoro sono misure di accompagnamento all’occupabilità per lavoratori deboli per il mercato del lavoro perché disoccupati di lunga durata, “anziani” con più di 50 anni, invalidi ai sensi della L. 68/99 o segnalati dai servizi sociali perché in difficoltà occupazionale. In questo contesto, l’Agenzia del lavoro favorisce l’instaurazione di rapporti di lavoro a tempo determinato attraverso la concessione a Comuni, Consorzi tra Comuni, Comunità di Valle e A.P.S.P. di contributi economici per attivare lavori di pubblica utilità.

Entrambi gli strumenti rappresentano alcuni fra esempi più innovativi a livello italiano in materia di protezione sociale e sostegno all’occupazione. L’obiettivo è di agevolare l’inserimento nel mondo del lavoro di persone deboli o svantaggiati e favorire nel contempo il loro recupero sociale, oppure di accompagnarli per un periodo transitorio sino alla pensione.
Per quanto riguarda l’intervento 19 dell’Agenzia del lavoro è previsto nel 2014 l’impiego di 1.724 lavoratori in 92 progetti, alcuni dei quali finanziati dalle Comunità di Valle con proprie risorse aggiuntive. Nel dettaglio l’Intervento 19 riguarda: 253 lavoratori disoccupati di lunga durata, 435 ultracinquantenni, 242 disabili e 740 lavoratori in situazione di svantaggio seguiti dai servizi. I progetti si svolgeranno sul territorio di tutte le Comunità di valle e riguarderanno interventi di abbellimento paesaggistico, di valorizzazione ambientale, di operazioni di riordino del territorio, di custodia a mostre ed eventi e di servizi alla persona, per un totale di 273 progetti. L’impegno economico è di circa 12 milioni di euro (l’importo quantifica il solo costo del lavoro), mantenuto inalterato rispetto allo scorso anno.
L’intervento 20.2 prevede invece l’impiego di lavoratori deboli o svantaggiati in interventi di durata pluriennale. Nel 2014 saranno coinvolte le Comunità dell’Alto Garda e Ledro e della Val di Sole per un totale di 19 lavoratori. Le attività riguardano servizi ausiliari di tipo sociale, riuscendo a dare una buona risposta in termini di occupazione femminile con un costo complessivo che ammonta a 340.000 mila euro circa.

Per quel che riguarda in particolare le Convenzioni relative a lavori socialmente utili (ancora Intervento 19 e 20.2) siglate recentemente con le Comunità di Valle del C3 e del C9, esse prevedono contratti stagionali per attività che riguardano parchi, ciclabili, biotopi, aree archeologiche, fortificazioni interessate alle manifestazioni riguardanti la Grande Guerra e quant’altro. Nella Comunità di Valle Valsugana e Tesino verranno coinvolti 26 lavoratori, assunti per nove settimane a partire dal 16 giugno, per una spesa di 111.000 euro. Nella Comunità di Valle Altogarda e Ledro saranno coinvolti 24 lavoratori che verranno assunti per nove o più settimane a partire indicativamente da inizio luglio.
In conclusione, ha detto il vicepresidente Olivi, «ribadiamo la fiducia nelle strategie del Progettone e dell’Agenzia del Lavoro ed è precisa intenzione della Giunta favorirne e aumentarne l’efficacia. Siamo convinti infatti che una maggiore flessibilità consentirà un ampliamento del bacino di lavoratori coinvolti, dando così risposte tempestive a quanti soffrono le turbolenze dell’occupazione. Per molti dei lavoratori espulsi dai processi produttivi, inoltre, i contratti a tempo del Progettone possono costituire anche una felice occasione di riconversione e di riqualificazione, andando a operare in settori come la cultura o l’ambiente per migliorarne la qualità dell’offerta. Perché anche questa è politica del lavoro: in tempo di crisi indirizzare le risorse a disposizione nella direzione del sostegno all’occupazione da un lato e del miglioramento del ‘prodotto Trentino’ dall’altro».