TRENTINO – VALLE DEL CHIESE – POLIZIA LOCALE DI VALLE SCOPRE INDEBITI INCASSI DI CONTRIBUZIONE PUBBLICA

Cronaca

VALLE DEL CHIESE – (TRENTINO) – 11 giu. 2014 –  Il controllo sul territorio da i suoi frutti. È il caso di dirlo per il successo che ha raggiunto la Polizia locale della Val del Chiese. Il loro successo è dovuto ad alcune valutazioni sulla composizione di alcune famiglie, è il caso di dirlo “ a fisarmonica”. Nella fattispecie alcune famiglie di extracomunitari avevano denunciato la presenza di minori nella famiglia e quindi era aumentato il numero e i bisogni della famiglia stessa. La “generosa” Provincia era pronta, stante ai documenti presentati, ad elargire somme a sostegno che andavano dagli assegni famigliari, al reddito di garanzia, contribuzione per gli affitti delle abitazioni per basso reddito.

comandante
Stefano Bertuzzi – Il Comandante della Polizia Locale Valle del Chiese

Ma la percezione degli uomini della Polizia locale della Val del Chiese al comando di Stefano Bertuzzi su un fatto che alcuni giovani minori giustamente iscritti per la scuola dell’obbligo. Questi giovani all’improvviso non andavano più a scuola, perché erano ritornati nel loro paese d’origine. Le famiglie si erano ben guardate dal dichiarare il “dimagrimento” del nucleo famigliare. Quindi continuavano ad ottenere i benefici acquisiti. Non hanno fatto conto che le indagini partite in sordina (ovviamente) dalla Polizia locale di un perspicace Comandante ha iniziato a valutare le assenze perduranti a scuola in vari nuclei. E il “coperchio” si è sollevato facendo notare il trucco messo in atto da alcune decine di famiglie della Val del Chiese. Anche se il dubbio viene che sia il caso di una verifica approfondita e di una azione più attenta da parte di altri organi di controllo anche in altre zone.

Ora si passerà allo sperato recupero della somma da parte dei “furbetti della Valle” che oltre alle notifiche degli atti per la valutazione di quanto percepito. Infatti se quanto ottenuto indebitamente è in una somma inferiori a quattro mila Euro la pena è solo pecuniaria. Diversa la situazione che sia superiore all’anzidetta somma predetta in quanto scatta il provvedimento penale con pene che vanno da 3 a 6 mesi, e spesso anche con la condizionale se incensurati. Diversa, e non conosciamo almeno per ora la risposta, che magari possano essere rinviati al loro paese d’origine? Ma avendo magari la residenza il tema è applicabile? E magari non è che magari rientrano direttamente come coi loro minori se ne ritornano nei loro paesi di provenienza. O che spariscano e cambino zona “di lavoro”? Sarà possibile un sequestro preventivo di mezzi o altri beni a tutela delle somme dovute?

Le domande sono tante e ad alcune le risposte sono sulla base di mere valutazioni così dette “sulla carta” perché la loro applicazione non è sempre molto facile.

Ad ogni modo ancora una volta il controllo sul territorio premia il lavoro delle Forze dell’Ordine. In questo caso la Polizia Locale della Val del Chiese ha dimostrato intuizione, buon lavoro di indagine oltre che dare sicurezza al territorio. Sì, perché situazioni del genere appena scoperte tolgono potenziale denaro a chi invece ne ha veramente bisogno e magari non riesce ad ottenerlo a causa di superamento dei fondi, restrizione di normative per arginare i “furbetti di Valle” che forse non sono solamente nel Val del Chiese.

Più volte abbiamo sentito una frase simile “non conoscono bene l’italiano, ma sanno scoprire bene le pieghe delle furbizie”. Di certo non si può fare di un erba un fascio, ma di certo costoro che sono scorretti danneggiano anche i loro connazionali corretti.