TRENTO – 4 giu. 2014 – Si è tenuta oggi nella sala della Cooperazione l’assemblea annuale delle associazioni di volontariato impegnate nel campo della cooperazione allo sviluppo, con progetti realizzati in Africa, Asia, America Latina, Europa orientale, sostenuti anche dalla Provincia autonoma di Trento. Un’occasione importante, questa, anche per tirare le somme dell’ “operazione ascolto” avviata dall’assessora Sara Ferrari nei mesi scorsi, al fine di raccogliere suggerimenti e proposte per la presentazione alla Giunta delle linee-guida di legislatura che governeranno il settore. Fra le proposte allo studio dell’assessora Ferrari, fare rete, fare sistema, promuovere una più stretta collaborazione fra le associazioni che operano in un medesimo contesto territoriale o tematico, ma anche accrescere la formazione, e coinvolgere i giovani, attraverso la scuola e il servizio civili. Fra gli orientamenti di fondo, anche l’utilizzo dei rapporti e dei legami creati nel tempo dalla solidarietà per favorire lo sviluppo di relazioni economiche. “Ciò naturalmente con un atteggiamento che non ha nulla a che fare con un approccio neocoloniale – ha detto l’assessora – ma anzi esplorando a fondo le potenzialità della cooperazione allo sviluppo, il linea peraltro con gli orientamenti che stanno emergendo a Roma, e in attesa di vedere cosa succederà con la revisione della normativa nazionale, attualmente in esame nell’apposita Commissione del Senato”.
Tempo di bilancio per il settore della cooperazione allo sviluppo, un settore che in Trentino conta circa 280 associazioni distribuite sul territorio, ma anche di impostare le nuove linee guida della legislatura, che l’assessora Ferrari sottoporrà alla Giunta provinciale entro settembre. A questo scopo, l’assessorato ha organizzato nei mesi scorsi una “operazione ascolto” sul territorio, che ha coinvolto, in 9 diversi incontri, circa 170 associazioni trentine, impegnate con i loro progetti in Africa, Asia, America latina, Europa orientale, Balcani e Caucaso, e naturalmente anche sul territorio provinciale con attività di sensibilizzazione, educazione allo sviluppo, raccolte di fondi e così via. Nel corso di questi incontri si è entrati proprio nel vivo delle diverse attività ma anche dei rapporti che intercorrono fra associazioni e amministrazione provinciale. Per fare un esempio, è emersa da un lato una valutazione positiva sulle regole chiare e trasparenti che regolano i rapporti associazioni-Provincia e sulla valutazione ex-ante dei progetti (necessaria per il loro finanziamento con denaro pubblico), mentre sono state segnalate alcune criticità sulla valutazione ex-post, che potrebbe essere migliorata. Oppure, a proposito delle dinamiche in seno alle associazioni, è stato sottolineato da un lato il fatto che il volontariato è in sé un valore per la comunità, per il suo essere prezioso serbatoio di energie “buone” ma anche di esperienze e competenze preziose, che i volontari maturano sia in Trentino sia all’estero; al tempo stesso è stata segnalata da più parti la necessità di superare le frammentazioni e di coordinarsi in maniera più forte. Le associazioni, quindi, nel riconoscere l’interesse che il mondo della politica ha sempre riservato a questa realtà, hanno anche avanzato delle osservazioni critiche e delle richieste: ad esempio, semplificare ulteriormente la burocrazia, ridurre la discrezionalità dell’assessorato in ordine alla ripartizione delle risorse e lavorare di più per favorire il ricambio generazionale, dal momento che se esso si ferma l’associazionismo “muore”.
“Il confronto realizzato a partire da gennaio è stato prezioso – ha detto l’assessora Ferrari – anche per accrescere la mia conoscenza di questo mondo. Naturalmente non vogliamo tirare una riga sul passato, ma è e importante rinnovare responsabilmente il patto che lega amministrazione e associazioni ed se necessario tracciare anche nuovi indirizzi. Fra le proposte che stiamo studiando, favorire innanzituttola creazione di una rete più forte e più stretta, che incentivi una maggiore collaborazione fra associazioni per la gestione progetti comuni, anche a fini di rendere possibili verifiche reciproche. Inoltre, maggiore formazione, per accrescere le competenze, in maniera semplice, concreta. Ed ancora, trasparenza, perché le associazioni all’estero svolgono anche un ruolo pubblico, attenzione ai giovani, per passare il testimone della solidarietà alle nuove generazioni, con il coinvolgimento delle scuole e del servizio civile, semplificazione degli oneri a vostro carico. Ma soprattutto, dobbiamo ragionare senza imbarazzo di reciprocità, cioè dei vantaggi che la cooperazione può portare al nostro territorio, in termini di crescita culturale e delle relazioni con il resto del mondo, comprese quelle di natura economica. Non possiamo dire ancora se e in che modo modificheremo l’impianto normativo attuale anche perché è all’esame della Commissione del Senato la proposta di modifica della legge nazionale Letta-Bonino. Abbiamo deciso intanto di ridurre le spese discrezionali della Giunta anche in questo settore, in modo tale da destinare più risorse alle associazioni. Tutto questo, però, senza venir meno alle responsabilità che noi abbiamo anche come organo di governo. Siamo convinti infatti che il Trentino non possa rinunciare a svolgere un ruolo anche all’esterno dei suoi confini. Abbiamo iniziato ad esempio con la Federazione della cooperazione un ragionamento nei Balcani, dove da tempo esiste un rapporto stretto con le realtà locali sul piano della solidarietà, per sondare la possibilità di avviare anche delle relazioni sul piano economico. Tutto ciò naturalmente sul solco che anche a livello nazionale si sta tracciando e che incentiva ad esempio la creazione di iniziative imprenditoriali ‘miste’, con soggetti provenienti da paesi diversi”.
Riguardo alle recenti polemiche relative ad alcune attività, di cui si sono occupati anche gli organi di informazione, l’assessora, nel rivolgersi ai rappresentanti delle tante associazioni presenti in sala, ha sottolineato come “purtroppo fanno più rumore 5 progetti risultati non corretti delle tante cose positive che voi realizzate. C’è anche, evidentemente una questione relativa alla comunicazione che fa affrontata”.
L’assessora Ferrari ha infine riferito il dibattito avvenuto oggi in Commissione consiliare su un disegno di legge che propone di ridurre le risorse da destinare alla solidarietà internazionale (un emendamento propone anche la soppressione dell’attività). “La Giunta – ha aggiunto – ha espresso parere negativo. Certo, viviamo in un momento particolarmente critico sul piano eeconomico, e questo spinge qualcuno a domandarsi se sia ancora il caso di preoccuparsi di ciò che accade fuori dal Trentino. Una parte di opinione pubblica, se non direttamente coinvolta, non sa che cosa voi fate né perché lo fate. Il dialogo con il territorio pertanto è importantissimo”.
Nel corso dell’assemblea è stato anche eletto il rappresentante delle associazioni in seno al Consiglio direttivo del Centro per la formazione alla solidarietà internazionale, nella persona di Paulo Lima.
Foto e immagini a cura dell’ufficio stampa