ROVERETO (TN) – 6 nov. 2023 – Non sempre l`ipertensione arteriosa è curabile con i farmaci: in questi casi si parla di ipertensione arteriosa resistente o refrattaria, una malattia cronica particolarmente pericolosa perché associata ad un aumento del rischio cardiovascolare e quindi alla mortalità per ictus, infarto e scompenso cardiaco. Per chi soffre di ipertensione resistente un`opzione innovativa e sicura è la denervazione delle arterie renali, una procedura mini invasiva eseguita per la prima volta in Apss su una giovane donna seguita dal Centro di ipertensione di Rovereto (recentemente accreditato dalla Società italiana dell`ipertensione arteriosa).
La denervazione consiste nel disattivare in modo selettivo parte delle terminazioni nervose che decorrono lungo le pareti esterne delle arterie renali, favorendo una duratura riduzione della pressione sanguigna. La procedura mini invasiva prevede l`inserimento di un catetere molto sottile che viene fatto avanzare dall`arteria femorale fino alle arterie renali; una volta posizionato, il catetere lancia un segnale in radiofrequenza in grado di disattivare le fibre nervose dell`arteria del sistema simpatico renale che si riflette in una significativa riduzione dei valori pressori. La denervazione delle arterie renali rappresenta quindi un`opzione innovativa e sicura per trattare l`ipertensione resistente alla terapia farmacologica tradizionale.
Grazie ad un approccio multidisciplinare e multiprofessionale questa procedura è stata eseguita per la prima volta in Apss. L`ipertensione arteriosa infatti rappresenta ancora oggi il più importante fattore di rischio di mortalità per malattie cardiovascolari come infarto e ictus cerebrale.