TRENTO 29 giu. 2014 – Si è conclusa con il concerto dell’Orchestra sinfonica
nazionale della RAI la prima giornata di Sentiero di Pace in un teatro Sociale che ha risuonato delle musiche di Nicola Piovani, Gustav Mahler, Maurice Ravel e Franz Schubert trasmesse in diretta nell’etere da Radio 3 RAI e da RAI 5. Per Piovani anche i complimenti del Presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi.I musicisti dell’Orchestra sinfonica nazionale della RAI diretta da Gaetano D’Espinosa hanno portato in Trentino le musiche di Gustav Mahler, Maurice Ravel, Franz Schubert e di Nicola Piovani in un intenso concerto al Teatro Sociale di Trento che ha concluso la prima giornata di “Sentiero di Pace” e dato il “la” alle manifestazioni dedicate al Centenario del Primo conflitto mondiale.
Un appuntamento – quello di ieri 28 giugno – trasmesso in diretta su Radio 3 RAI e RAI 5 grazie alla collaborazione tra il Trentino, Radio 2 e Radio 3 Rai e l’EBU (European Broadcasting Union) che riunisce le emittenti nazionali del continente e che veicoleranno quanto proposto ieri oltre all’intenso cartellone di “Sentiero di Pace” che andrà in scena – e in onda è il caso di dirlo – fino al 27 luglio.
Molto attesa era ovviamente l’esecuzione di “Sarajevo. Preludio sinfonico (Preludio a una carneficina)” composto appositamente per l’occasione dal maestro – e premio Oscar con le musiche de La vita è bella – Nicola Piovani. Il compositore romano, presente in sala per questa prima assoluta, è stato accolto con calore dal pubblico e proprio al suo lavoro è stata riservata l’apertura della serata.
Una creazione che si è mossa ondeggiante e inquieta, lasciando trasparire spesso il senso dell’attesa e del pericolo imminente e che ha utilizzato anche rari suoni di tromba, lanciati da due palchetti laterali. E non poteva essere altra l’atmosfera aleggiante nell’aria con le note di “Sarajevo” perché, come ha spiegato lo stesso Piovani dalle pagine dei giornali e sugli schermi della RAI, si tratta di una composizione dedicata alla pace e ai giovani che sono stati protagonisti dell’attentato contro Francesco Ferdinando e agli eventi che hanno in qualche modo anticipato la catastrofe del 1914-1918. Tutto è lì sospeso, prevedibile eppure allo stesso modo inatteso, impossibile a credersi. Forse fu davvero così? Nessuno si rese conto di cosa sarebbe successo? Se ne accorsero invece tutti a breve, soprattutto i tantissimi soldati mandati al macello e proprio a loro Piovani ha voluto riservare la chiusa del Preludio sinfonico con quel “Pax Pax Pax”, invocazione ripetuta tre volte che ha spento e trascinato la musica nel buio profondo con quelle voci spettrali, le voci di chi ha lasciato la propria vita sui campi di battaglia. Il pubblico ha premiato Piovani e l’orchestra con lunghi applausi e anche il Presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi, presente in sala, ha voluto alzarsi per congratularsi con il maestro per quanto creato in “Sarajevo”.
A seguire, con l’ingresso in scena di Dietrich Henschel, le musiche di Gustav Mahler che hanno trasportato tutti nelle atmosfere belliche facendo parlare i soldati: fratelli al fronte e in battaglia, soli a fare la guardia a notte mentre tutti dormono e come unico interlocutore la luna oppure la nostalgia dell’amata e persino l’orgogliosa consapevolezza dei prigionieri che ripetono “I pensieri sono liberi” e quindi in grado di oltrepassare muri e inferriate. A chiudere questa seconda parte “Ich bin der Welt abhanden gekommen” che meno marziale e militaresco di altri passaggi si è mosso tra sonorità notturne e il toccante testo di Friedrich Rückert che fa parlare chi è probabilmente morto in guerra e canta “sono morto al mondo”.
D’Espinosa e i suoi musicisti hanno quindi trascinato i presenti nelle atmosfere della suite “Le Tombeau de Couperin”. Composta da Maurice Ravel tra il 1914 e il 1917, ogni movimento della composizione è dedicata dal francese a un amico caduto in guerra. Ravel fu brevemente al fronte come autista ma ben presto rimandato a casa per la sua debolezza fisica eppure la tragedia lo raggiunse comunque attraverso la perdita degli amici.
La parte finale del concerto è stata affidata invece alle musiche del compositore austriaco Franz Schubert e alla sua nota “Incompiuta” con quei “soli” due movimenti Allegro moderato e Allegro con moto la cui composizione risale al primo quarto dell’Ottocento e nei quali si ravvisano ancora i temi che segnano l’animo di Schubert e quella pacificazione non trovata che si riassume in un noto passaggio del suo diario “E così l’amore e il dolore si dividevano la mia anima”.
Al termine lunghi e calorosi applausi che hanno richiamato D’Espinosa più volte sul palcoscenico.
“Sentiero di Pace” è un evento ideato da Radio2 e Radio3 Rai, EBU, Assessorato alla Cultura e Assessorato al Turismo della Provincia autonoma di Trento, Trentino Turismo e Promozione, Comuni di Rovereto e Trento, Apt di Rovereto e Vallagarina e Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi, Centro Servizi culturali Santa Chiara, Fondazione Opera Campana dei Caduti e della Pace, Fondazione Museo Storico del Trentino, Museo Storico Italiano della Guerra e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.