PARCO PANAVEGGIO – PALE SAN MARTINO – (TN) 25 giu. 2014 – Chi non avesse mai messo piede nel Parco Paneveggio Pale di San Martino ma anche chi ne fosse abituale frequentatore, ha quest’anno un motivo in più per farlo. Grazie ad un progetto cofinanziato dal Fondo europeo per lo sviluppo regionale di 1,2 milioni di euro, 900 mila euro dei quali messi a disposizione dalla Provincia, il Centro Visita del Parco, ospitato nella ottocentesca Villa Welsperg, in Val Canali, è stato completamente rivisitato nel suo percorso visitatori sia all’interno sia all’esterno del compendio, con un allestimento che crea una “situazione di esperienza” nella quale è possibile appropriarsi dei caratteri peculiari ed essenziali di ciascun settore geografico del Parco. Le novità sono state illustrate oggi a Trento, presso la sede della Provincia autonoma di Trento, dal presidente dell’Ente parco Giacobbe Zortea, e dal direttore Vittorio Ducoli.
Il caso vuole che l’articolazione degli spazi al piano terra di Villa Welsperg presenti una straordinaria somiglianza topografica – quasi una sorta di analogia – con lo sviluppo territoriale reale del Parco. Ecco allora l’idea di suddividere lo spazio espositivo in sei sale ideali. La prima è dedicata all’intero Parco e al senso-valore della biodiversità. Le altre cinque sale presentano ciascuna un ritratto – se così si può dire – dei grandi settori del Parco: si comincia con la Val Canali, si sale sull’Altopiano delle Pale, si scende nella Foresta di Paneveggio, si sale nuovamente fino sul crinale del Lagorai, e si scende infine nel Vanoi.
In altre parole, l’anello che si compie dentro alle sale di Villa Welsperg assomiglia davvero molto ad un possibile viaggio nel territorio vero. Camminare in queste sale, lungo questo percorso, è come muoversi in piccolo nelle forme e nelle complessità del Parco. La distanza e le differenze che esistono, per esempio, tra la Val Canali e Paneveggio, vengono qui percepite con tutto il proprio corpo, spostandosi da una sala all’altra nel rispetto di una dislocazione stilizzata ma verosimile dei luoghi reali.
Una volta entrati in Villa Welsperg e giunti alla reception, ci si trova nell’atrio sul quale si apre questo nuovo allestimento e dal quale prende avvio il percorso di visita. Il varco di ingresso alle sale espositive ripropone artisticamente il grande tiglio che domina il giardino della Villa. Le sue fronde giungono fino a terra e segnano due evidenti passaggi, uno normale e uno più piccolo, assolutamente speciale. Per iniziare il viaggio è necessario entrare sotto le chiome del grande albero, gli adulti per l’ingresso normale, ma i bambini per quello speciale a loro riservato.
I due ingressi immettono in due percorsi distinti che presentano elementi diversi ma complementari. Gli argomenti e i temi sono sostanzialmente i medesimi, ma cambia il punto di vista dal quale li si guarda. La via riservata a bambini e ragazzi è un “magico percorso” costellato di piccole prove da superare (la Via della Lepre, la Via Ferrata,…): regala però l’incontro esclusivo con alcuni abitanti del Parco, come per esempio il cervo, mamma lince, le marmottine nella tana.
Le novità non si fermano però qui. All’interno del Compendio di Villa Welsperg, spicca anche la presenza dell’antico Tabià, un esempio tipico di architettura rurale, che si sviluppa su due piani e che era composto dalla stalla al piano terra e dal fienile al primo piano. Il piano terra conserva il pavimento originale in “salesà” su terra battuta. È questo il nome dato all’antica pavimentazione selciata che ritroviamo in edifici di questo tipo e in molte mulattiere di montagna, realizzata con l’utilizzo di ciottoli e pietre e seguendo tradizionali specifiche e precise modalità tecniche per la sua messa in opera.
Il nuovo intervento ha riguardato la riqualificazione con ristrutturazione del Tabià, oltre alla riorganizzazione del sistema degli spazi interni. I locali al piano terra saranno usati come locali di supporto alle attività di educazione ambientale per tutta la durata dell’anno, mentre il primo piano sarà utilizzabile per convegni, riunioni ed incontri, oltre che come contenitore per le mostre del Parco.
“L’intervento – spiega il presidente Zortea – ha privilegiato criteri di sostenibilità e risparmio energetico e le tecnologie adottate si inseriscono nel “percorso tecnologico virtuoso” che racconta i lavori di riqualificazione energetica della villa.
Accanto al Tabià è stato introdotto un nuovo elemento fisso, il “Barch” (il nome dialettale “barch” deriva dalle tipiche costruzioni d’assi, che si trovano soprattutto nel fondovalle, un tempo usate, come riparo per il fieno), una struttura aperta, leggera, che servirà per la sosta e la protezione dalle intemperie dei frequentatori del compendio (può contenere almeno 50 persone). Il manto di copertura è costituito da un pacchetto a verde pensile con utilizzo di essenze autoctone. Altra novità è la nuova struttura ludica, a forma di cervo posizionata nei pressi del Tabià, dedicata ai più piccoli, che troveranno così una nuova struttura per i loro giochi.
“Ci siamo resi conto – ha spiegato il presidente del Parco Paneveggio Pale di San Martino – che i centri visitatori devono saper attrarre i visitatori, siano essi turisti o residenti, e pensiamo che con gli interventi infrastrutturali effettuati e in programma Villa Welsperg sia ora maggiormente in grado, con il suo nuovo percorso visita, non di sostituirsi virtualmente alla frequentazione “fisica” del territorio del Parco ma di costituirne una sorta di ingresso, di anticipazione esperienziale delle sue particolarità ed ambiti faunistici ed ambientali”.
“Ci aspettiamo un nuovo modo di interpretare un centro visitatori – aggiunge il direttore Vittorio Ducoli – che diventa così un luogo di animazione permanente che coinvolge i visitatori stessi, uno sforzo infrastrutturale che si accompagna ad un intenso programma di attività per l’estate”.
Un Parco, solitamente, lo si visita camminando, ma a Villa Welsperg, come pure al centro visitatori che il Parco Paneveggio Pale di San Martino ha a Paneveggio, ed a Caoria, i visitatori potranno sperimentare anche il bike sharing! Insomma, c’è del nuovo a Villa Welsperg.