CEMBRA (Trentino), 29 giu. 2014 – Sono tredici e provengono da tutto l’arco alpino gli scultori partecipanti al Sesto Simposio della Scultura in Legno che si apre domani nel suggestivo centro storico di Cembra. Sotto gli avvolti e tra le vie del paese vecchio saranno impegnati per una settimana a realizzare pubblicamente una loro opera d’arte ricavata da un tronco di legno di Cirmolo (Pinus Cembra). Per la prima volta le opere dovranno richiamarsi alla Grande Guerra di cui quest’anno cade il centenario dello scoppio e due giorni fa la ricorrenza del drammatico assassinio dell’Arciduca Ferdinando a Sarajevo.
Gli artisti presenti nella splendida valle di Cembra, terra di vino e di vigneti,
sono i trentini Alessandro Pavone di Folgaria, Lara Steffe di Moena e Matthias Sieff di Campitello di Fassa (Trento); i valdostani Silvano Ferretti di Chatillon, Roberta Bechis di Montjovet e Agnelo Giuseppe Bettoni di Perloz (Aosta); i veneti Italo de Gol di Santa Giustina e Paolo Scenal di Feltre (Belluno), Roberto Merotto di Falzè di Piave (Treviso) e padre Gianni Bordin di Adria (Rovigo); il piemontese Enrico Challier di Pinerolo (Torino); il carnico Paolo Figar di Gorizia e lo spagnolo Inma Garcia Arribas di Riaza (Segovia) .
La decisione di mettere un titolo al Simposio è una assoluta novità rispetto alla cinque precedenti edizioni – tutte coronate da un grande successo di partecipazione artistica e di pubblico, ma che hanno visto gli artisti presenti esprimersi in maniera totalmente libera – ma come spiega Paolo Nardon, presidente del Comitato Simposio Scultura (CSS) nato nel 2010 come un’associazione no-profit di tre persone con la finalità di organizzare il Simposio di Scultura su Legno della Val di Cembra, “non potevamo non considerare questo tragico evento che cent’anno fa causò danni, dolore, morte e distruzione anche nella nostra terra”.
Di qui la scelta del titolo Una Trincea lunga cento anni, che anche figurativamente richiama il tragico eventi che cent’anni fa causò danni, dolore, morte e distruzione anche nella nostra terra. Il Trentino fu infatti teatro di sanguinose battaglie le cui tracce tuttora segnano il territorio. Segni insiti ormai nel territorio che è stato modellato in alcune aree esattamente come i nostri artisti fanno con le sgorbie sui tronchi di Zirm. “Per questo abbiamo deciso – aggiunge Nardon – di evidenziare soprattutto il tema delle trincee, un tragico aspetto comune dei vari fronti di guerra: dalle pianure del centro Europa e dell’area orientale alle vette delle nostre Alpi. E ancora oggi capace di farci riflettere sulle drammatiche conseguenze della guerra”.
Anche a Cembra l’arte punta a enfatizzare il suo significato più antico e primario: essere uno strumento di narrazione e comunicazione, che si prende il compito di raccontare e ricordarci da dove veniamo e, di conseguenza, ci mostra la direzione che prenderemo. Un compito che vede diretti interpreti i tredici artisti provenienti dal Trentino, dal Veneto e dal Friuli Venezia Giulia (tre terre le cui popolazioni hanno dovuto vivere le drammatiche conseguenze delle distruzioni causate dagli scontri della Grande Guerra) ma anche dalla Val d’Aosta e dalla Spagna.
Come tradizione è prevista un serata dedicata alla ristorazione promossa dalla Fanfara Alpina di Cembra organizza per giovedì 3 luglio 2014 (ore 20.00) in piazzetta S. Vigilio. Il menù si richiama ai classici sapori locali Carne salmistrada tipica della val di Cembra con insalatina di mele e sedano rapa, Canederlotti con verza e pancetta su Fonduta di formaggio Fontal Cavalese, Orzo come risotto mantecato con mirtilli e Lucanica presidio slow food val di Cembra, Filettini di maiale con grappa di Müller Thurgau e ginepro; Rösti di patate, zucchine ripiene e tortino di mele con salsa vaniglia. Piatti accompagnati da vini “Cembrani D.O.C.” e “Cembra cantina di montagna”. Il costo è di 30 euro con prenotazione al n. 349.4998219.
Dal tre al cinque luglio la Fanfara sarà poi presente con uno stand con degustazione di prodotti tipici in via Tabarelli, nella zona dove operano gli artisti.