TRENTO – 28 giu. 2014 – Una diciottenne, straniera, voleva guadagnare qualche soldo per poter proseguire gli studi. Trova un lavoretto con dei piccoli lavori domestici di qualche ora da un uomo di 29 anni. Tutto bene sino a ieri. L’uomo, un rumeno, dopo una serie avances andava oltre e avrebbe placcato la giovane sul letto abusando di lei. La giovane donna ha cercato di gridare, di disvincolarsi e persino a graffiare al viso per far desistere, ma la supremazia della diversità di forza il rumeno ha proseguito nel suo intento. Sino, a poi, consolare la giovane malcapitata dicendogli che non era successo nulla, tutto bene, Ma la giovane abbandonata l’abitazione incontrava un amico, che ha subito notato lo stato confuso della giovane, al quale con notevole ed evidente difficoltà ha raccontato l’accaduto. L’amico della ragazza ha convito la stessa a denunciare il fatto.
Recatosi insieme dai Carabinieri, una giovane donna maresciallo metteva a suo agio la ragazza e dopo poco con tanta difficoltà superando il proprio pudore raccontava i fatti con tutti i particolari. Il maresciallo ha fatto intervenire le pattuglie esterne in normale perlustrazione quotidiana facendole convergere per la ricerca del giovane aggressore. Una volta trovato e portato in caserma il 29enne ha, dapprima, negato tutto. Ma a tradirlo i segni di graffi sul viso.
Inoltre i Carabinieri non sono satti fermi ma hanno proseguito le indagini alla ricerca di prove. Infatti i militari hanno raccolto la testimonianza di una vicina dell’appartamento triste teatro dell’evento che ha detto di aver sentito della grida, ma di non aver dato il giusto peso. Successivamente il giovane era caduto in contraddizione perchè era passato al dire che la ragazza era consenziente.
Ma ovviamente questa affermazione contrasta con i graffi sul viso, le urla della giovane. Tanto che il rumeno è stato condotto alle carceri di Spini di Gardolo con la pesante accusa di violenza sessale dove è in attesa della convalida dell’arresto e al conseguente processo.