A inizio Novecento, nella Recherche, il barone di Charlus non lo ammetterà mai. Del resto, oggi si fa presto a dire «Io sono omosessuale». Nel passaggio, con la rivoluzione industriale, dal mondo rurale al mondo nuovo, l’uomo da un lato spezza infatti le catene dell’imitazione e prosecuzione dei modelli del passato, ma al contempo perde i contorni della propria identità. Questa, dunque, è l’intuizione di partenza di Angelo Molica Franco, che cioè l’identità omosessuale moderna – un’idea slegata dai vecchi concetti di illegale pederastia o di peccaminosa sodomia – sia in tutto e per tutto un figlio indesiderato della Rivoluzione industriale.
Da L’immoralista di André Gide e Maurice di Edward Morgan Forster, passando per Sodoma e Gomorra di Proust e Addio a Berlino di Christopher Isherwood, fino ad arrivare a Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes e Altri libertini di Tondelli, Molica Franco cerca e interpreta nelle pagine dei classici della letteratura omosessuale decennio dopo decennio le parole, i fatti, i costumi e la memoria delle generazioni di omosessuali nel secolo breve. Con uno stile personale, l’autore riesce a coinvolgere il lettore in questa indagine finora mai affrontata, senza rinunciare a fuggevoli e luminose istantanee di racconto autobiografico, in modo da affiancare con discrezione i protagonisti del libro mentre abbandonano la colpa del buio, e allo stesso tempo alzare la temperatura della narrazione. Ne viene fuori un viaggio narrativo appassionato, intimo e pop, in grado di aprire squarci di luce su personaggi e opere letterarie del Novecento e naturalmente sulle vite degli scrittori che le hanno create. Un’investigazione letteraria condotta con una lingua così elegante e appassionata da accendere nel lettore la voglia di tornare a leggere, o leggere per la prima volta, i classici passati in rassegna, come se la lente di osservazione di Molica Franco abbia donato loro un ulteriore spessore di umanità.
L’autore: Angelo Molica Franco è giornalista culturale, scrittore e traduttore letterario. Scrive per il Venerdì di Repubblica e per Il Fatto Quotidiano. Il suo ultimo libro è A Parigi con Colette (Perrone, 2018). Suoi racconti e saggi sono apparsi su riviste, quotidiani e raccolte.