TRENTINO – IL CASTELLO DI OSSANA APRE LE PORTE: “UN LUOGO SIMBOLO DELLA COMUNITÀ”

Cultura
Il sindaco di Ossana Luciano Dell'Eva e il presidente Ugo Rossi al taglio del nastro
Il sindaco di Ossana Luciano Dell’Eva e il presidente Ugo Rossi al taglio del nastro

OSSANA – VAL DI SOLE – (TN) – 7 lug. 2014 – Come i manieri di un tempo, costruiti per garantire difesa e senso di appartenenza ad una comunità, i castelli del Trentino tornano ad avere un ruolo ed un significato simbolico legato al tempo presente, ma anche al futuro, delle comunità di oggi. Come quella, ad esempio, della Val di Sole, che oggi ad Ossana, attorno alle mura del restaurato Castello di San Michele, da oggi finalmente aperto al pubblico, si è riconosciuta in un’idea di appartenenza e di identità non statica ma in movimento, “come chi dall’alto della torre del castello spinge lo sguardo lontano”. E’ con questa similitudine che, in una giornata “medievale” e carica di folla e di fascino, il presidente della Provincia Ugo Rossi ha ufficialmente inaugurato, dopo la serata di giovedì scorso dedicata alla presentazione dei ventennali lavori di restauro, il castrum di San Michele, castello simbolo assieme a Castel Caldes (prossima l’apertura anche di quest’ultimo) della Val di Sole.

 Accolti da damigelle e armigeri in costume, squilli di tromba e arceri, centinaia di persone, tra cui molte famiglie con bambini, solandri ma anche qualche turista hanno potuto varcare stamane l’ingresso del restaurato maniero, scoprendo un luogo inaspettatamente vivo, quasi “familiare”. Per molti, quando il castello era ancora un ammasso di rovine, era la “location” dei combattimenti dei ragazzini del paese con le spade di legno. Oggi, come assieme a Rossi, hanno affermato anche l’assessore Carlo Daldoss, il senatore Franco Panizza, il sindaco di Ossana Luciano Dell’Eva e il presidente della Comunità, Migazzi, questo patrimonio restituito ad Ossana, alla val di Sole ed a tutti i trentini, entra come presidio di rango nel paesaggio fisico e culturale solandro, consolidando al tempo stesso lo spirito di comunità.

“Il recupero di questo maniero – ha detto poco prima del taglio del nastro l’assessore Daldoss – è un grande contributo dal punto di vista artistico e storico ma è anche un esempio di come si possa ridare al paesaggio la capacità di mostrare che tale bellezza nasce dalla scelta di curare, sottoporre a manutenzione e restaurare. Un esempio per tutti i cittadini ad avere cura del proprio territorio”. (cz)