SANZENO – VAL DI NON – (TRENTO) – 11 giu. 2014 – In mostra a Sanzeno le preziose testimonianze di arte e storia assicurate alle collezioni provinciali. Sarà inaugurata il prossimo venerdì 20 giugno, alle ore 17.30, la grande mostra Tesori dal passato. Arte e storia in dieci anni di acquisizioni, organizzata dalla Soprintendenza per i Beni storico-artistici, librari e archivistici negli spazi espositivi del Centro culturale d’Anaunia Casa de Gentili a Sanzeno in collaborazione con la Comunità di valle e l’amministrazione comunale: un saggio dell’esuberante varietà dei preziosi manufatti entrati a far parte delle collezioni provinciali, ma anche delle buone pratiche per un’alleanza tra amministrazione e territorio in difesa del patrimonio culturale.
Nella foto di copertina: Capriccio architettonico con Giudizio di Salomone, XVII secolo
Un invito a condividere novità e riflessioni dal ‘fronte’ caldo della tutela del patrimonio culturale, oggetto al contempo di degrado e di riscatto, di dispersione e di recupero, di disattenzione e, nei casi più felici, di virtuosa collaborazione tra amministrazione e cittadino per i fini della conservazione e della fruizione pubblica di un’eredità comune.
Organizzata dalla Soprintendenza per i Beni storico-artistici, librari e archivistici nella splendida cornice di Casa de
Gentili a Sanzeno, la grande mostra Tesori dal passato. Arte e storia in dieci anni di acquisizioni presenta una campionatura di circa 200 oggetti selezionati tra le oltre cinquecento testimonianze del nostro passato recuperate dalla struttura a partire dal 2004. Non solo dipinti e sculture di grande pregio, ma anche tessuti, oreficerie, libri, arredi e oggetti di uso quotidiano, databili dal XV al XX secolo, che ora arricchiscono le collezioni provinciali, contribuendo a ricomporre quello straordinario puzzle di forme, significati, tecniche e saperi artigianali – in una parola, di civiltà – che sconfessa ogni invecchiata gerarchia tra arti ‘maggiori’ e ‘minori’, sollecitando una più ampia comprensione dell’evoluzione storica della cultura e del gusto.
L’esposizione costituisce l’esito del complesso e delicato lavoro di incremento delle raccolte pubbliche condotto dalla Soprintendenza nell’ultimo decennio attraverso la ricognizione del mercato antiquariale e l’attenzione al collezionismo privato, in rapporto con lo studio delle fonti e della storia del mecenatismo trentino. Proprio da questa vicinanza al territorio trae impulso anche il fenomeno delle donazioni liberali da parte delle persone più sensibili al bene comune. Il ricco catalogo a cura di Laura Dal Prà e Luciana Giacomelli evidenzia inoltre la stretta compenetrazione tra le attività di studio, catalogazione, conservazione e restauro come premessa di una piena restituzione al godimento collettivo di questo esuberante mosaico di arte e storia.
Il percorso raccoglie anche la sfida di spiegare perché quelle testimonianze esigevano di essere riportate in Trentino e assicurate alla fruizione pubblica, a fronte di oculate valutazioni di ordine economico e culturale, mirate alla salvaguardia di beni altrimenti a rischio, ma anche a colmare le lacune delle raccolte museali provinciali, moltiplicando in maniera esponenziale le possibilità di progettare nuove iniziative allestitive e proposte didattiche.
Tra le emergenze in mostra si contano così varie opere di celebri artisti trentini già scarsamente rappresentati nella loro terra natale, come l’importantissimo busto definitivamente attribuito ad Alessandro Vittoria e due preziose sculture lignee di Lorenzo Haili, originario di Fisto in Val Rendena. In altri casi l’esigenza è stata quella di scongiurare la dispersione di significative collezioni, come il pregiato arredo proveniente da Palazzo Crivelli di Pergine Valsugana e la quadreria riunita dalla famiglia Wolkenstein a Castel Toblino; andranno ricordati anche il fortunato recupero delle tavolette dipinte quattrocentesche trasmigrate in Lombardia da Palazzo Geremia, oggi sede del Comune di Trento, e il ritrovamento di importanti opere provenienti da Palazzo Thun (Trento) e Castel Thun, in rapporto con la vicenda della musealizzazione e dell’apertura del maniero anaune. Tra gli altri singoli ‘tesori’ si segnalano la statua di San Rocco con lo stemma della famiglia Sardagna e la data 1634, acquisto dalla nota ditta di antiquariato Cappelletti di Trento, oltre ad alcune piccole ma rilevanti acquisizioni librarie ed archivistiche, complice l’aggregazione del 2013 con il settore competente. Cogliendo le diverse potenzialità della selezione, l’allestimento di Michelangelo Lupo alterna sezioni cronologiche e “period rooms” che ripropongono le atmosfere di un’antica dimora signorile con suggestive ricostruzioni di ambienti, dal salotto alla cucina.
La lista è folta e varia ben oltre i casi citati; numerose anche le possibilità di ulteriori acquisizioni, e inevitabili le occasioni perdute per effetto della crisi e della conseguente contrazione delle risorse. Tuttavia, in un tempo in cui il patrimonio culturale è troppo spesso alla ribalta con notizie di sfregi, degrado e incuria, l’iniziativa della Soprintendenza contribuisce a delineare un modello di buone pratiche, sostenute anche dal particolare contesto normativo, che conferisce alla Provincia autonoma di Trento piena competenza nel settore culturale, agevolando un’azione tempestiva interamente condotta e conclusa all’interno del territorio.
Il percorso avviato a Sanzeno nel periodo invernale proseguirà a Trento nella sede di Torre Vanga, in collegamento ideale con una terza iniziativa espositiva programmata presso lo spazio di Cappella Vantini in collaborazione col Comune di Trento dal 21 novembre 2014 al 1 febbraio 2015. Anche questa scelta di articolazione territoriale, in sinergia con le amministrazioni comunali locali, riflette la perseverante ricerca di un rapporto tra la Soprintendenza e la collettività in difesa del patrimonio culturale e della sua accessibilità. Per i turisti e i visitatori da fuori Provincia, la tappa di Sanzeno rappresenta inoltre l’occasione di scoprire il patrimonio diffuso del Trentino, in un’area ricca di castelli, chiese e resti archeologici: dal Museo Retico di Sanzeno al vicino Santuario di San Romedio, appena recuperato in seguito ad accurati restauri, senza dimenticare il complesso di Castel Thun, in relazione stretta con il progetto espositivo.
Le opere in mostra verranno poi assegnate alle istituzioni museali provinciali, in primis il Castello del Buonconsiglio, vocato fin dalla sua fondazione nel 1924 al compito di conservare ed esporre le testimonianze culturali della terra trentina.