TRENTINO – CONTRODEDUZIONE ALLA CORTE DEI CONTI: LE PRECISAZIONI DELLA PROVINCIA

Politica

TRENTO – 30 giu. 2014 – A seguito del giudizio di parificazione avvenuto in data odierna con esclusione del capitolo delle spese riservate, la Provincia autonoma di Trento precisa quanto segue.

Indebitamento

La Provincia ha sempre posto particolare attenzione al contenimento del livello di indebitamento degli enti del settore pubblico provinciale. Ciò trova conferma, da un lato, nell’assenza di debito diretto a carico della Provincia, in quanto le operazioni contratte dall’amministrazione sono tutte con oneri interamente a carico dello Stato, dall’altro, dal contenuto livello di debito in capo agli altri enti del settore pubblico provinciale.
Al 31 dicembre del 2013, il debito era pari a 1.423 milioni di euro, di cui circa 1.103 milioni relativi a società controllate dalla Provincia, circa 10 milioni relativi all’Università di Trento e circa 310 milioni relativi agli enti locali. Tali cifre indicano come, rispetto al PIL provinciale, il debito presenti un’incidenza inferiore al 9%, a fronte di una media del peso del debito del settore pubblico locale a livello europeo superiore al 16% del PIL e ad un debito pubblico dell’Italia del 133% del PIL.

Incarichi
La Provincia ha attuato negli ultimi anni una forte politica di contenimento di tutte le spese discrezionali (incarichi, compensi agli organi collegiali e spese di comunicazione), che nel 2013 sono state pari a 5,9 milioni di euro, determinando, a fine anno, un effettivo contenimento di tali spese di circa il 67% rispetto al triennio 2008-2010 (pari a 18,4 milioni di euro), a fronte di un risparmio del 50% previsto dalla legge provinciale.

Società partecipate
Già nel dicembre 2013 è partita una ricognizione di tutte le società partecipate direttamente dalla Provincia di Trento e nel marzo 2012 è stato approvato un piano di riorganizzazione delle stesse volto a riordinare gli ambiti di operatività attraverso operazioni di scissione/fusioni e incorporazione.

Spese riservate del Presidente e Spese di rappresentanza
Relativamente alle spese riservate del Presidente, si segnala che, fino al 2012, le stesse sono state autorizzate e utilizzate con le modalità da sempre seguite e sulle quali è sempre intervenuta la parificazione da parte della Corte dei Conti. A seguito delle osservazioni della Corte in sede di parifica del Rendiconto 2012, tali spese sono state notevolmente ridimensionate. A partire dal 2014 tale capitolo è stato completamente azzerato. Con riferimento alle spese di rappresentanza assunte dal Presidente e dagli Assessori, si evidenzia che, a partire dall’anno 2013 tali spese sono state progressivamente contenute, passando da 182.000 euro stanziate nel 2012 a 164.000 euro stanziate nel 2013, fino a 127.400 euro stanziate nel 2014, con una riduzione del 30% rispetto al 2012.